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E TU, TI VACCINERAI?

Immagine del redattore: Greta SalvadoriGreta Salvadori

Nell’ultimo mese noi di InstaPolitics ci siamo interrogati riguardo alla vaccinazione facoltativa per il COVID-19.


Uno dei quesiti a cui ci sarebbe piaciuto riuscire a trovare una risposta è “Quante persone se ne avessero la possibilità sceglierebbero di vaccinarsi e quante non lo farebbero?"

Per rispondere a questa domanda abbiamo deciso di raccogliere le diverse opinioni tramite sondaggio e questa è la risposta che abbiamo ottenuto [*]:


  • Più di 8 persone su 10 sceglierebbero di vaccinarsi;

  • 1 persona su 100 è già stata vaccinata;

  • 1 persona su 10 non ha intenzione di vaccinarsi;

  • Più di 8 persone su 100 sono indecise.


Tra le motivazioni del “no” troviamo:

  1. Dubbi riguardo la durata del vaccino;

  2. Dubbi riguardo alle tempistiche e le modalità di realizzazione;

  3. Dubbi riguardo l’affidabilità del vaccino e paura degli effetti collaterali.


1. La durata di un vaccino si identifica come il tempo in cui il nostro organismo risulterà protetto (in questo caso dal Coronavirus).

Per tutte le tipologie di vaccino la durata della protezione non è ancora definita con certezza

Ad esempio, per quanto riguarda il vaccino Pfizer/BioNTech: La durata della protezione è ancora incerta poichè il periodo di osservazione è stato di pochi mesi, ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus umani indicano che dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi.


Cosa succede nel caso in cui il vaccino duri più del previsto? Tutto di guadagnato!

Nel caso in cui il vaccino durasse più del previsto non sarebbe più necessario sottoporci ad altre vaccinazioni; in poche parole il nostro sistema immunitario (quello che ci aiuta a combattere contro le malattie) sarà in grado di vincere la battaglia nel caso in cui incontrasse nuovamente il Coronavirus.


Cosa succede nel caso in cui il vaccino duri meno del previsto? Le persone vaccinate negli studi clinici continuano a essere seguite per 1 anno / 2 anni per raccogliere maggiori informazioni sulla durata della protezione; ossia grazie al fatto che si stanno monitorando queste persone (quindi il loro tasso anticorpale, che sempre usando la metafora della “battaglia” sono un po’ le armi del nostro organismo) noi saremo in grado di intervenire “modificando le nostre armi” oppure “fornendone ancora”.


2. Per quanto riguarda le tempistiche di produzione dei vaccini, bisogna tener presenti alcune considerazioni.

Innanzitutto gli studi riguardo alla vaccinazione per il COVID-19 sono iniziati nella primavera 2020 e a fine anno (dicembre 2020) è stata concessa dall’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) l’autorizzazione all’immissione in commercio del primo vaccino a mRNA (BioNTech/Pfizer), seguito a gennaio 2021 dal vaccino Moderna e dal vaccino AstraZeneca.

Ma, cosa ha consentito la realizzazione di un vaccino in così poco tempo?


-In passato sono già state svolte ricerche sulla tecnologia a RNA messaggero (mRNA)

-Il COVID-19 non è un virus nuovo per noi, in passato sono stati condotti diversi studi sui Coronavirus, per esempio quelli che hanno provocato SARS (Severe acute respiratory syndrome) e MERS (Middle East respiratory syndrome)

-La possibilità di avere a disposizione ingenti risorse umane ed economiche in tempi stretti

-La conduzione in parallelo delle varie fasi di valutazione e di studio

-La realizzazione del vaccino in contemporanea agli studi e al processo di autorizzazione

-L’ottimizzazione della parte burocratica/amministrativa

-La valutazione da parte delle agenzie regolatorie dei risultati ottenuti nel momento in cui questi venivano prodotti; generalmente ciò avviene solo dopo il completamento di tutti gli studi.


3. Per quanto riguarda l’affidabilità e gli effetti collaterali distinguiamo i tre diversi vaccini:

  • AstraZeneca:

In più di 1 persona su 10: dolore al sito di iniezione, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari, sensazione generale di malessere, brividi, febbre, dolori articolari e nausea. In meno di 1 persona su 10: vomito e diarrea.

In meno di 1 persona su 100: diminuzione dell'appetito, vertigini, sudorazione, dolore addominale ed eruzione cutanea.

  • Pfizer/BioNtec:

Dolore lieve-moderato a livello del sito di iniezione, rare segnalazioni di arrossamento o gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza e mal di testa, febbre, ingrossamento dei linfonodi conseguente a una robusta risposta immunitaria.

Complessivamente sono stati registrati 6 decessi tra i partecipanti allo studio: 2 nel gruppo che ha ricevuto il vaccino (per aterosclerosi e arresto cardiaco) e 4 nel gruppo del placebo (due per cause sconosciute, uno per infarto del miocardio e uno per ictus emorragico). In nessun caso, comunque, la morte è stata correlata al vaccino o al placebo.

  • Moderna:

Gli effetti indesiderati più comuni sono stati dolore nel sito di iniezione, affaticamento, mal di testa, mialgia, artralgia, brividi, nausea/vomito, ingrossamento e dolenzia dei linfonodi ascellari nello stesso braccio dell’iniezione , febbre , gonfiore e arrossamento nel sito di iniezione; tutti risolti entro pochi giorni dalla vaccinazione. Inoltre, si sono verificati 2 decessi tra i vaccinati (uno per arresto cardio-polmonare e uno per suicidio) e 3 nel gruppo di controllo (per perforazione intraddominale, arresto cardio-polmonare e sindrome infiammatoria sistemica grave in un paziente leucemico).


Di seguito, a scopo riflessivo, gli effetti collaterali di alcuni dei farmaci più comuni:

  • Oki: Tra i più comuni e di “minore” gravità vi sono: fotosensibilità, eritema o orticaria, ritenzione idrica, disturbi visivi, mal di testa, vertigini, vomito e nausea, flatulenza, stitichezza, dolore addominale, sonnolenza, disturbi gastrointestinali.

Più rari, ma possono verificarsi casi di: rischio di trombosi, tossicità epatica e renale, emorragie gastrointestinali, formazione di ulcere, ipertensione, vasodilatazione.

  • Paracetamolo/Tachipirina: Sono effetti collaterali rari: sangue nelle urine o urine torbide, febbre con o senza brividi, dolore nella parte bassa della schiena, macchie rosse sulla pelle, rash cutaneo, orticaria, prurito, mal di gola, piaghe, ulcere, o macchie bianche sulle labbra o in bocca, improvvisa diminuzione della quantità di urine, emorragie, ecchimosi, stanchezza o debolezza insolita, occhi gialli o la pelle.


Questo articolo vuole essere un invito a riflettere per tutti coloro che hanno dubbi o perplessità riguardo alla scienza; è importante essere in grado di distinguere le “fake news” da fonti attendibili e verificate ed utilizzare i giusti canali dell’informazione!


[*] =Il grafico riporta le risposte date a un Sondaggio Google proposto dalla pagina InstaPolitics; il sondaggio ha coinvolto persone di tutta Italia ma vista la numerosità delle risposte, la distribuzione non equa dell'età dei partecipanti non riteniamo che il campione possa essere definito "rappresentativo" della popolazione italiana.

Infatti, come riportato da altre fonti, le percentuali risultano essere più alte: da una recente ricerca dell'Università Cattolica di Milano è emerso che oltre 4 italiani su 10 sarebbero poco propensi a vaccinarsi; inoltre l’agenzia Ansa stima che il 20% dei sanitari non intenderebbe vaccinarsi (in media uno su cinque).]


di Greta Salvadori

Qui di seguito riportiamo alcune delle fonti da noi consultate in questa ricerca statistica e dove potete approfondine personalmente le informazioni:


https://www.ema.europa.eu/en/medicines/human/EPAR/covid-19-vaccine-

https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/20_dicembre_29/covid-caso-operatori-sanitari-uno-cinque-rifiuta-vaccino-06062902-49ab-11eb-898c-3879af1094a3.shtml

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