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RUSSIA: DEFAULT IMMINENTE?

Andrea Pravettoni

Aggiornamento: 11 mar 2022

LA SENTENZA DI FITCH, UN’ANALISI ED UN POSSIBILE SCENARIO (10/03/22)


È notizia di ieri 9 marzo che Fitch, importante agenzia di rating1, avrebbe abbassato il grado di solvibilità del debito da B a C. Si tratterebbe di una “dichiarazione di insolvenza”, che va ad isolare ancora di più il mercato russo, già pesantemente ammalorato dalle innumerevoli sanzioni economiche dell’occidente, e dalla conseguente chiusura della Borsa di Mosca (ormai da 9 giorni). Il grado C infatti è quello che si trova appena sopra una situazione di insolvenza del Paese, ovvero una situazione in cui la Russia non sia più in grado di onorare il pagamento dei propri debiti (in termini obbligazionari già aveva dichiarato di non voler più staccare le cedole dei propri titoli di stato degli investitori, poi smentita da un intervento del ministero delle Finanze russo che aveva assicurato che «onorerà completamente e nei tempi previsti gli obblighi in materia di servizio e ritiro dei titoli di Stato della Federazione Russa»).



La situazione viene aggravata ancora di più dal fatto che nei giorni scorsi alcune delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione europea, in particolar modo quelle che vietano qualsiasi transazione con la Banca centrale russa, rendono gran parte delle riserve internazionali russe inutilizzabili per l’intervento in valuta estera. E’ giusto ricordare a tal proposito che le riserve della Banca centrale russa sono composte per la maggior parte da valute straniere (311 billion U.S. dollars2) e solo in terza misura da oro (132 billion U.S. dollars3).


La strategia della Russia è stata negli ultimi mesi quella di aumentare molto la quantità di valuta straniera nella propria pancia, anche in vista degli oltre 700 milioni di dollari di pagamenti di titoli di Stato in scadenza entro la fine del mese; cosi come quella di oro. Le ultime sanzioni rendono anche questa mossa inefficace. Viene spontaneo chiedersi: perché la Russia ha voluto aumentare la quantità di valuta straniera e oro? Vediamo perchè sono estremamente importanti.



La prima serve a garantire la possibilità di adempiere ai propri impegni di pagamento nel caso la valuta domestica (il rublo in questo caso) si deprezzi. In questa logica il governo russo ha dichiarato di voler ripagare le proprie obbligazioni con la loro valuta, al posto che in dollari, ma gli investitori sono scontenti di ciò, perchè come ci si sarebbe aspettati, con la guerra il rublo è sceso ai minimi storici. Per fare un paragone, è lo stesso che è successo alla Germania degli anni ’20, di cui è rimasta nella storia l’immagine di bambini che giocavano a fare castelli con le mazzette di banconote che ormai non valevano più niente. Alla provocazione russa è subito seguita la reazione dei mercati internazionali, dove abbiamo assistito ad un balzo dei credit default swap, delle tipologie di strumenti derivati che in estrema sintesi servono all’investitore che li acquista ad assicurare le proprie obbligazioni nel caso di un possibile default.



L’oro ha invece una funzione differente. È comunemente chiamato “bene rifugio”, perchè viene acquistato dagli investitori che, avendo una visione pessimista, si “rifugiano” comprando un bene che non perde mai di valore, per le sue caratteristiche intrinseche4, in modo da mettere al sicuro i propri risparmi. L’oro è anche alla base dell’economia di tutti gli Stati, perchè permette di ancorarci il valore della moneta in quanto garanzia5. Tornando alla banca centrale russa, al 1 febbraio 2022 custodiva lingotti per 132 miliardi di dollari, pari a circa il 23% delle riserve. Il volume delle riserve auree russe è quintuplicato tra il 2007 e il 2020 arrivando a sfiorare le 2.300 tonnellate.


Questa è stata una mossa preventiva, soprattuto perché, nel caso di un possibile default dell’economia russa, sarebbe l’unico modo per poter ripartire. Nella storia recente non è mai accaduto un evento di simile portata, ed è quindi difficile immaginarsi cosa potrebbe accadere al sistema dei mercati internazionali, e come la Russia potrebbe ripartire. Una risposta plausibile può essere quella che ho appena descritto, ovvero utilizzare l’oro come garanzia insieme alle materie prime (come il gas) di cui la Russia è ricca. Ma a quel punto chi comprerebbe nuovi titoli di stato russi? Nessuno si fiderebbe a farlo, se non per ragioni speculative. Grossomodo la stessa situazione cui stiamo assistendo anche oggi.


di Andrea Pravettoni

Note:


1 la più importante insieme a Standard & Poor's, Moody's.

2 dati del 1 febbraio 2022, statista.com

3 dati del 1 febbraio 2022, statista.com, ad oggi 10/3/22 forse di più, visto il valore raggiunto dall’oro.

4 l’oro è storicamente utilizzato per coniare monete, per la sue caratteristiche fisiche di malleabilità, duttilità, basso punto di fusione, lucentezza e non ossidabiltà. Inoltre, al contrario dei diamanti, non può essere creato artificialmente.

5 le economie europee erano avevano la valuta ancorata all’oro fino alla metà del secolo scorso, poi slegate a seguito della conferenza di Bretton Woods, dove si decise che le valute dovevano poter essere tutte convertite in dollari.


Fonti:
Fitch: «Rischio default imminente per la Russia»
di Redazione Corriere Economia, 09 mar 2022
In Russia più oro che dollari nelle riserve della banca centrale
di Sole 24 ore, 13 gennaio 2021
International reserves of the Central Bank of Russia as of February 1, 2022, by category
Statista.com

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