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LA RIVOLUZIONE COMINCIA DA NOI

Immagine del redattore: Martina BombaMartina Bomba

Il pensiero del sesso opposto è sicuramente fondamentale per costruire una panoramica completa.


A seguito di un sondaggio eseguito su una base di 200 utenti, ragazzi e ragazze, possiamo farci una parziale idea di quali siano gli atteggiamenti prevalentiNoi giovani della Generazione Z siamo costantemente in tensione con l’ambiente che ci circonda, talvolta crediamo che il mondo in cui viviamo sia inadatto per la nostra personalità e per i nostri sogni, per questo motivo cerchiamo quasi sempre un confronto con l’altro al fine di mutare la situazione. Le nostre disillusioni, i nostri ideali distrutti e le nostre pulsioni sono il motore che ci spinge a mobilitarci, per lo più in gruppo, per far sì che la situazione cambi e si crei così un ambiente nel quale possiamo esprimerci al massimo delle nostre possibilità.

Nel 2021 ci ritroviamo ancora a parlare di uno dei moti rivoluzionari più stravolgenti nella società moderna e contemporanea, il femminismo. Con questa parola facciamo riferimento alla mobilitazione di migliaia di donne atta a ribaltare radicalmente la società maschilista, auspicando un mondo in cui la donna sia una figura libera ed emancipata, abbia pari diritti ed opportunità, e non sia costretta a vivere in una gabbia di imposizioni.

Questa rivoluzione ha preso le mosse nel lontano 1700, sotto il periodo dell’Illuminismo, e si affermò come movimento organizzato nel secolo successivo. Da allora furono sempre più numerose le conquiste di questa organizzazione; si ricordi in Italia il diritto di voto (1946), la legge sull’aborto (1978) e i numerosi diritti di partecipazione alle cariche istituzionali destinate agli uomini.


Quest’onda rivoluzionaria non ha mai avuto fine, visto che nella società contemporanea assistiamo ancora a innumerevoli casi di discriminazioni di genere, e negli ultimi anni raccoglie un numero sempre più ampio di giovani ragazze e ragazzi pronti a sostenere questa causa.


Il metodo preferito da noi giovani per mostrare il nostro disappunto è sicuramente la manifestazione o l’attivismo in luoghi a noi familiari, come la scuola, le compagnie amicali o altri tipi di organizzazioni; oltretutto siamo spinti ad emulare comportamenti e atteggiamenti di nostri coetanei o di persone influenti sui canali social.

A questo proposito possiamo far riferimento al nuovo film di produzione originale Netflix “Girl Power, la rivoluzione comincia a scuola”. Nel film viene messa in luce la forza che può avere la mobilitazione giovanile all’interno dell’ambiente scolastico, forza travolgente e stravolgente che porta un gruppo di ragazze a trascinare quasi tutti gli studenti all’attivazione in prima persona per abbattere il velo di maschilismo che vi regna.



Le riflessioni che sorgono spontanee sono le seguenti: ciò che viene rappresentato nel film accade veramente nella realtà? I giovani d’oggi sono interessati a fare la propria parte per rendere il mondo un posto migliore di come l’hanno trovato? E soprattutto, cosa ne pensano i ragazzi? Solitamente il pensiero maschile viene lasciato ai margini per far risaltare ciò che le donne pensano; ma conoscere il nella società di oggi.

Partendo dalla definizione che si affibbia alla parola femminismo, tutti gli intervistati di entrambi i sessi pensano a questo concetto come lo abbiamo descritto poche righe sopra, quindi come la conquista di eguali diritti e doveri. Questo dato non è da sottovalutare o da ritenere scontato visto che oggigiorno abbiamo la prova di innumerevoli persone le quali ritengono che il femminismo sia la supremazia delle donne sugli uomini, o peggio ancora, ritengono che sia una deriva di taglio politico simile al comunismo.

L’analisi inizia a delineare invece un enorme scarto tra ragazze e ragazzi quando si parla di applicazione e attivismo nella vita reale. Innanzitutto, mentre il 75,8% delle ragazze si considera femminista, solo il 40,9% dei ragazzi si considera tale; queste percentuali si riflettono sulle azioni e sui gesti che si possono compiere giornalmente in favore di questa causa. Di fatto, il 76% delle ragazze si è attivata, o vorrà agire in futuro, con piccoli ma essenziali gesti; la maggior parte di loro ha scelto uno dei metodi comunicativi più efficaci dei nostri anni, i social, attraverso cui condividono notizie o loro personali riflessioni, in secondo luogo c’è la partecipazione alle manifestazioni e alla condivisione delle proprie idee durante dibattiti in classe o in gruppo di amici. Per quanto riguarda i ragazzi che cercano di dare il loro contributo possiamo osservare degli atteggiamenti volti per lo più a rispettare le donne e difenderle in casi di situazioni sfavorevoli, oltre che al solito utilizzo dei social come mezzo per diffondere news e riflessioni. Da entrambi i sessi però si può vedere una forte propensione alla conoscenza e allo sviluppo di questa tematica informandosi di più, cercando di sensibilizzare più persone possibili attraverso campagne o progetti e infine tramandare il culto della parità di diritti di generazione in generazione.

L’altra faccia della medaglia rappresenta però uno scenario in cui persone, prevalentemente uomini, non credono sia doveroso compiere alcun tipo di gesto in quanto non si sentono toccati dall’argomento.



Nonostante pareri controversi possiamo ritenerci fortunati e sperare in un miglioramento futuro della nostra società in quanto esistono ancora al giorno d’oggi giovani uomini e donne che ritengono fondamentale lottare e mettersi in gioco con tutti i mezzi a loro disposizione per combattere la disparità di genere.

Perché, quindi, è fondamentale essere femministi? Come molti dei nostri coetanei ritengono, essere femministi oggi è di grande importanza perché, nonostante le molte lotte, non si è ancora raggiunta l’egualità del ruolo e della figura della donna.

Siamo noi la generazione che ha il compito di conquistare la piena parità di diritti doveri e opportunità tra uomo e donna tenendo il passo con le innovazioni che lo sviluppo sociale ci propone; la rivoluzione siamo noi, la rivoluzione comincia da noi.


Di Martina Bomba

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