"Pasqua, festa dei macigni rotolati
Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni giorno: Pasqua è la festa dei macigni rotolati. È la festa del terremoto. La mattina di Pasqua le donne, giunte nell’orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro. Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all’imboccatura dell’anima che non lascia filtrare l’ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l’altro. È il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell’odio, della disperazione del peccato. Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte. Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo."
Don Tonino Bello
La risurrezione è un fatto storico realmente accaduto. È il passaggio dalla morte alla vita che ha fatto Gesù.
La fede cristiana si basa tutta sulla resurrezione, infatti l’apostolo Paolo in una sua lettera (1Cor15,14) scrive: “Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede”
La risurrezione è un incontro con Cristo che ti cambia la vita, ti fa rinascere a vita nuova. Tutti possiamo fare questa esperienza. Gesù è venuto per stare con noi, si è fatto uccidere per noi. Il suo amore è così forte ed eterno verso di noi che ha vinto il male e la morte per restare sempre con noi.
Solo Dio può vincere la morte, distruggere i nostri peccati, sconfigge il male. Solo Cristo può rotolare i nostri macigni, non possiamo farlo da soli. Permettiamo a Gesù in questa Pasqua (dall’ebraico “passaggio”) di riportarci in vita, di togliere i macigni che portiamo dentro.
di Simone Gerosa
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